sabato 27 ottobre 2007

Assemblea//Stop Fioroni Now !!

Martedi 30 Ottobre dalle ore 17
ASSEMBLEA StudentSx
> su decreti Fioroni e mobilitazioni contro l' attuazione <
presso la Libreria Fahrenheit 451 (via Cavallotti 64 - zonamercato )
//sotto il flyer dell'iniziativa//

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Il silenzio della sinistra sulla scuola

Senago , 23/10/2007
IL SILENZIO DELLA SINISTRA SULLA SCUOLA
di Carlo Avossa caricamento di lucien da retescuole.net

All'indomani della manifestazione nazionale del 20 ottobre per un welfare più umano e contro il precariato, le ragioni della scuola sono rimaste del tutto in ombra.
Gli organizzatori hanno dimenticato, nella formulazione della "piattaforma", la scuola, come se essa non facesse (anche) parte del welfare.
Nonostante la buona volontà di molti studenti, genitori ed insegnanti, che hanno aderito alla manifestazione per far emergere anche nella piazza di Roma il malessere profondo che la scuola attraversa, la scuola veramente pubblica, quella dello Stato, non è emersa per nulla, tra le ragioni della manifestazione.
I commenti più ricorrenti, nella stampa del giorno dopo, sono stati tutti attorno alla "cosa rossa", ai partiti politici (ma la manifstazione non era stata organizzata da quotidiani e riviste?), che hanno partecipato all'iniziativa. 
Forse hanno avuto ragione quelli che non ci sono andati, o forse no.
Non è importante questo.
E' importante il fatto che la scuola è ignorata, dimenticata, tralasciata anche dalla sinistra.
Purtroppo sembra che nessuno abbia capito, nemmeno a sinistra, che se si vuole "far ripartire" l'Italia, (come sosteneva uno slogan della campagna elettorale dell'Unione), bisogna investire sulla scuola, non disinvestire.
E questo è ciò che fanno Prodi e Fioroni, appoggiati, in un silenzio complice o imbarazzato, da tutti i partiti della loro eterogenea maggioranza.

Di che cosa ha bisogno la sinistra italiana per accorgersi di quello che sta succedendo nella scuola?
Di qualche omicidio, di qualche stupro?
Di scuola si parla poco e male, solo quando la cronaca offre morbosi argomenti con cui vendere tante copie di giornali o fare tanti talk show in televisione.
Altrimenti è silenzio.
Anche a sinistra!

lunedì 22 ottobre 2007

Roma, gli studenti contestano Fioroni


Contestazione per il ministro dell'Istruzione Giuseppe Fioroni, al suo arrivo al liceo scientifico romano ''Morgagni''. Circa un centinaio di studenti hanno intonato cori all'arrivo del Ministro presente questa mattina insieme al sindaco di Roma Walter Veltroni, per presentare un'iniziativa di solidarieta' per l'Africa, in particolare per il Senegal. All'ingresso del Liceo Morgagni su uno striscione la scritta: ''Con il Senegal e Veltroni contro Fioroni''. L'arrivo del ministro e' stato accolto ai contestatori, controllati dalle forze dell'ordine, con urla e fischi di disapprovazione. Motivo della protesta, in particolare, e' la reintroduzionedegli esami di riparazione. Fioroni si è formato a parlare con gli studenti spiegando le ragioni che lo hanno portato a introdurre tempi certi per la verifica dei debiti formativi. "Ogni volta che c'è stata un'occasione di dialogo - ha detto il ministro - non mi sono sottratto. C'è un forum degli studenti con il quale il confronto è aperto e che dovrebbe fare da cerniera con tutto il mondo studentesco. I ragazzi sono tanti, il ministro è soltanto uno"

venerdì 19 ottobre 2007

Decreto contro il bullismo: cosa c'è dietro?

Venerdi’ 12 ottobre 300mila studenti hanno manifestato in oltre 130 piazze Italiane contro il provvedimento del ministro Fioroni che reintegra nel corso dell’ anno scolastico gli esami di riparazione. Un provvedimento voluto e votato solo dal consiglio dei ministri senza nessuna consultazione e discussione con gli studenti, le loro organizzazioni, le loro rappresentanze.


Una prima giornata di mobilitazione studentesca che ha inaugurato il “lungo” autunno del movimento studentesco che ha posto nelle piazze alcune delle questioni irrisolte che affliggono il mondo della scuola. Reddito di formazione, accesso libero alla cultura in tutte le sue forma, riforma delle lezioni e dei metodi di apprendimento, edilizia scolastica, democrazia e riforma degli organismi di governance degli istituti, per citarne alcune. Questioni su cui il ministro Fioroni ancora non ha dato risposte politiche.

Oggi apprendiamo dai giornali un nuovo provvedimento del ministro ancora una volta deciso nel chiuso di una stanza ed annunciato con una conferenza stampa che introduce nuovi e più severi provvedimenti disciplinari per gli studenti che ledono “la dignità dei compagni e degli stessi professori”. Sotto questa formula che riassume la risposta ai tanti casi di violenza e di bullismo che vivono nella scuola si nasconde un provvedimento sbagliato autoritario e pericoloso.

Ogni scuola potrà formulare un elenco di comportamenti “violenti”, “devianti” ed emettere sentenze disciplinari che contemplano sospensioni oltre i 15 giorni, fino a perdere l’ anno scolastico o l’ esame di stato. Le occupazioni annunciate contro i provvedimenti Fioroni, le autogestioni o il fumare una canna nei bagni potranno diventare arbitrariamente oggetto di espulsione. Dipende dal preside di turno, dalla singola scuola, da chi si decide di perseguire.

Dopo cani antidroga, poliziotti infiltrati e telecamere oggi le scuole si trasformano in tribunali, i consigli d’ istituto in giurie e gli studenti in imputati. Nuovo monito alla severità ed all’ autorità di un sistema scolastico che non riesce a fronteggiare la crisi della generazione che lo attraversa.

I casi di violenza, di dorga e di omofobia sono il prodotto di una crisi verticale che investe la nostra generazione, i suoi sogni e la sua condizione di precarietà della formazione, del lavoro e della vita casi che continueranno anche con questo provvedimento.
Vogliamo spazi per l’ autogestione e la creatività, vogliamo scuole aperte di pomeriggio agli studenti ed ai soggetti sociali, vogliamo una scuola dell’ ascolto e dell’ inclusione, vogliamo il diritto al futuro.
Saremo in piazza il 20 ottobre nella manifestazione della sinistra con uno spezzone del movimento studentesco per portare questi temi, consapevoli che se il ministero ha scelto la severità senza l’ ascolto dovrà spiegarlo alle migliaia di studenti che da dopo il 17 novembre, giornata internazionale per la liberazione dei saperi, saranno ad occupare tutte le scuole d’ Italia.



Appello 20 ottobre

Le studentesse e gli studenti del nostro paese lanciano un appello alla mobilitazione contro ogni forma di precarietà e sfruttamento esistenziale nella vita e nella formazione. Nelle scuole e nelle Università luoghi profondamente colpiti dai processi globali di privatizzazione del sapere, le esistenze e le conoscenze sono ridotte a merce. Gli anni di Berlusconi hanno accelerato il processo di costruzione di Scuole ed Università funzionali al mercato e asservite al neoliberismo; le risorse pubbliche sono state ridotte al minimo, le politiche di investimento in innovazione e ricerca pubblica sono ormai state azzerate. Scendiamo in piazza per chiedere una decisa inversione di tendenza, segnali di forte discontinuità che mettano la conoscenza e il libero accesso ad essa al centro dell'azione di governo. Crediamo che questo possa avvenire solo se in Italia si riescano a sviluppare degli strumenti che garantiscano realmente la partecipazione di studenti e precari. Reclamiamo il sacrosanto diritto ad essere consultati sulle scelte che riguardano il nostro presente e il nostro futuro! Chiediamo l'abrogazione delle riforme Moratti, l'istituzione di una legge nazionale per il diritto allo studio per tutti/e e l'abolizione del numero chiuso nelle università, per garantire il diritto costituzionale all'accesso ai saperi a prescindere dalla propria condizione sociale, per assicurare il diritto primario e inalienabile alla formazione come principale elemento del pieno sviluppo della persona umana. La precarietà esistenziale ci condanna ad una vita di insicurezza sociale, di incertezze per il proprio presente e futuro, ci relega ad essere cittadini di serie B senza né voce né dignità. Scenderemo in piazza perchè riteniamo che sia del tutto prioritaria una revisione delle norme che regolamentano il mondo del lavoro e del welfare, a partire dal superamento della legge 30 e dall'introduzione di nuovi strumenti di tutela sociale per chi è in formazione. Crediamo in un modello che garantisca sicurezza sociale a partire dal reddito, che ci renda realmente liberi di scegliere e che ci permetta di formarci lungo tutto l'arco della vita; per questo chiediamo al governo l'istituzione di un reddito di formazione che garantisca l'accesso al sapere in tutte le sue forme, che assicuri servizi e autonomia del proprio percorso formativo, a partire da un’immediata copertura finanziaria di tutte le borse di studio. Vogliamo che si ponga fine allo scandalo tutto italiano degli idonei non assegnatari. Giudichiamo vergognoso il tentativo di costruire in questo paese una finta contrapposizione tra diritti dei giovani e dei pensionati. Crediamo infatti che la precarietà non si sconfigga né togliendo i diritti ai nostri genitori né attaccando strumentalmente coloro che questi diritti continuano a difendere. Vogliamo quindi rilanciare un dibattito pubblico che attraversi scuole, università e territori, capace di rendere il 20 ottobre la data di tutti/e, dove si esprima realmente un bisogno sociale di cambiamento e trasformazione dell'intera società. Le studentesse e gli studenti esprimeranno la loro soggettività con un percorso partecipato nelle scuole e nelle università che ha l'obiettivo di costruire uno spezzone unitario caratterizzante di tutte quelle realtà e dei singoli che aderiranno a questo appello; una soggettività autonoma dai processi politici in atto, che rifiuta ogni tipo di strumentalizzazione, che chiede a gran voce un sapere libero come motore della trasformazione per una vera società della conoscenza, dei diritti e della pace...
Il sapere non è una merce ma un bene comune...

Coordinamento Studenti per il 20 ottobre.