giovedì 9 ottobre 2008

Contro Gelmini...per l'università libera

Sono le 14.30, chiamo Andrea e gli chiedo "Tienimi un posto a sedere per l'assemblea di ateneo". L'assemblea è convocata per le 15.00 ma già dalle 14.00 centinaia e centinaia di studenti/esse si riversano nell'aula magna del polo Carmignani.
Dopo una coda interminabile riesco ad entare nella sala, ma siamo troppi, l'aria è densa ed i corpi si accavallano.
Passano i minuti e l' aula si riempie sempre di più; per terra non c'è più posto; i corridoi sono pieni e le astanze collegate via cavo, non riescono a contenerci tutt*.
Si decide di trasferirci in piazza dei Cavalieri e fare l'assemblea all'aperto.
Penso: "Negli spazi ampi la mia percezione di una molititudine di studenti, come ritenevo fossimo, si ridimensionerà radicalmente".
La piazza è grande, ma ci contiene a fatica.
Chi ha i capelli bianchi ci dice che sono lameno 30 anni che non si vede una cosa del genere.
Siamo tantissimi, migliaia e migliaia di studenti/esse che si ribellano alle imposizioni del governo, che vogliono salvare, non solo l'università, ma il diritto di tutt* all'istruzione.
E' caldo, ma non è solo il clima. Sono i nostri cuori che battono all'unisono a scaldare l'aria.
Passeggio freneticamente avanti e indietro mentre si susseguono gli interventi di studenti, precari, lavoratori dell'università, ricercatori, dottorandi.
Le maestre ed i genitori portano la loro solidarietà... anche loro sono in ribellione contro la ministra Gelmini.
Sento la telefonata di una giornalista di un giornale locale: "Io scrivo 2.000, ma sono sicuramente di più".
Si dibatte, si decide sul da farsi. Partono
2 cortei di migliaia di studenti: uno occupa il Rettorato, l'altro il polo Carmignani, snodo delle facoltà di scienze politiche e legge.
A ingegneria le lezioni sono già bloccate.
Domani scendiamo in piazza con maestri, genitori, professori delle superiori.
Da domani porremo d'assedio le nostre città.
Ribellarsi è giusto!
con il cuore e l'intelligenza
Report da Stefano

1 commento:

elena ha detto...

E' incredibile il trasporto che traspare tra le righe di questo intervento. Giovani, finalmente giovani con una sola, grande voce per una stessa causa. Tanti da non entrare in un aula universitaria..ma neanche in una piazza, tanti da riaccendere la speranza viva, di chi nei propri diritti ci crede davvero. Manifestazioni, presidi, dimostrazioni di vario genere scuotono ormai le piazze di quasi tutta l'Italia. Abbiamo finalmente deciso che non possiamo permettere a una politica proibizionista e assurda di incidere in questo modo sul nostro futuro.
Siamo tanti, e per niente rassegnati, forse grazie a una nuova coscienza un po' più consapevole.
Questo deve essere solo l'inizio!